La stanchezza e il coraggio di
riaffrontare il freddo del ryocan fatto di spifferi a riscaldamento
tiepido ci lascia dormire fino a tardi.
Il nostro naso esce all'addiaccio
all'ora di pranzo e la colazione si consuma nella trattoria di
fronte, dopo l'angolo. Immersi nel quotidiano giapponese ci guardiamo
attorno per cercare spunti dagli altri tavoli. Zuppa di un po' di
tutto e uova.
Tutto è così verace che Ale al
momento di pagare fa amicizia con la piattola del registratore di
cassa, che conta i soldi e corre in giro a cercare il resto. Il
cameriere le sorride malizioso, ma sì, ma dai.
Ci perdiamo per le strade interne
evitando il traffico e la folla, non capiamo indicazioni, ma che
importa sono comunque carine da vedere.
L'ultimo tratto su Gojo Dori ci porta
all'incrocio con Higashi Oji Dori alla gradianta per salire al
Templio Oyahon.
Attraverso il grande cimitero che quasi
sprofonda nella collina, camminiamo fino al templio Kiomizu-Dera che
guarda la città dall'alto godendosi il tramonto.
Poi non se ne puo' più di tutto questo spiritualismo e come Ulisse dalle le sirene ci lasciamo attrarre da dei tipi che urlano fuori da un negozio di dolciumi tradizionali dove passiamo un tempo indefinito ad assaggiare tutto e comprando un po' .
Passivi adesso rotoliamo lenti giù per
la discesa sbandando da un negozio all'altro della Matsubara Dori.
Giù al bivio dribliamo du una strada
secondaria e pedonale, teatro di costruzioni tradizionali con dentro
negozi. L'atmosfera calda delle lampade in carta di riso ci rallenta
ancora, infilandoci dove si puo' in case private, altri templi, bar e
cos'altro.
Pieni di tradizione e spirito zen
arriviamo a Gion, quartiere a luci rosse per vedere di beccare qualche
gheisha qua e là, con poca fortuna se non che arriviamo ad un
ristorante che non riusciamo ad ignorare.
Servono solo un piatto frittata a
prezzo fisso, birra quanta ne vuoi rigorosamente fredda in un
bicchiere appena tolto dal freezer. Il sesso, fulcro centrale
dell'arredamento, racconta di storie vissute o solo immaginate o
desiderate. I muri tappezzati di Ema di conforto o speranze feticiste
di ogni genere.


Sulla via del ritorno, tra strade a bassa illuminazione e densità umana, ci imbattiamo nell'ennesimo tempio, stavolta dedicato al cinghiale.
referenze
Higashiyama Ward
Gojobashihigashi 6 Chome
Gojobashihigashi 6 Chome
Latitudine: 34.993538 (34° 59' 36.74''
N)
Longitudine: 135.777749 (135° 46' 39.90'' E)
Longitudine: 135.777749 (135° 46' 39.90'' E)
Templio Kiomizu-dera
1 - 2 9 4 清水
Higashiyama Ward
Latitudine: 34.994856 (34° 59' 41.48''
N)
Longitudine: 135.785045 (135° 47' 6.16'' E)
Longitudine: 135.785045 (135° 47' 6.16'' E)
http://www.kiyomizudera.or.jp/lang/01.html
Il ristorante a Gion
Issen yosyoku
株)壹錢洋食
2 3 8 Gionmachi Kitagawa
Higashiyama Ward
http://www.issen-yosyoku.co.jp/
Latitudine: 35.004023 (35° 0' 14.48'' N)
Longitudine: 135.773159 (135° 46' 23.37'' E
Il ristorante a Gion
Issen yosyoku
株)壹錢洋食
2 3 8 Gionmachi Kitagawa
Higashiyama Ward
http://www.issen-yosyoku.co.jp/
Latitudine: 35.004023 (35° 0' 14.48'' N)
Longitudine: 135.773159 (135° 46' 23.37'' E